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Brezze, fronti e carte sinottiche – il vento e la navigazione

Navigazione con maltempo

Cosa sono le brezze? E i fronti? Questi due termini, benché non di uso comune, sono fondamentali per comprendere le carte sinottiche, e quindi sapere quale vento si dovrà affrontare durante la propria navigazione.

In questa guida vedremo tutte le informazioni utili per la patente nautica inerenti a brezza, fronti e carte sinottiche.

Cos’è la brezza

Le brezze – dette anche “termiche” – non sono altro che venti locali o costieri, perché generati dalle differenze di temperatura e tempi di riscaldamento e raffreddamento tra acqua e terra. Le brezze sono più intense nella stagione calda, alle basse latitudini e di norma quando si verifica una buona escursione termica tra giorno e notte.

Abbiamo tre diversi tipi di brezza:

1) Brezza di giorno;

2) Brezza di notte;

3) Effetto girasole.

Vediamole in dettaglio.

1) Brezza di giorno

Di giorno il mare tende a rimanere freddo e la terra viceversa a riscaldarsi più rapidamente. L’aria presente sulla terra diventa più leggera – proprio perché più calda – e tende a sollevarsi creando una depressione. Questo spazio libero viene preso dall’aria più fredda proveniente dal mare. La brezza durante il giorno è più intensa rispetto a quella di notte.

2) Brezza di notte

Di notte la terra si raffredda e si riscalda molto più rapidamente. L’acqua, al contrario, ha delle tempistiche decisamente più lente. Dal tramonto si alza dall’acqua un’aria più calda che lascia una depressione, presto occupata dall’aria più fredda della terra. La brezza cambia così direzione e si muove dalla terra verso il mare. Si tratta comunque, come già detto, di un’intensità inferiore rispetto alla brezza di giorno. 

3) Effetto girasole

La brezza di mattina soffia in direzione perpendicolare alla costa. Nel corso della giornata prende forza e inizia a muoversi in senso orario, in direzione anticiclonica, portandosi in parallelo alla costa.

Cosa sono i fronti

Un altro elemento importantissimo riportato nelle carte sinottiche sono i fronti. Per fronte si intende la linea che separa due masse d’aria con diverse caratteristiche. La superficie frontale tocca la superficie terrestre in alcuni punti, e proprio qui si genera il fronte, origine dei vari fenomeni atmosferici. Nei fronti tra le due diverse masse d’aria l’aria più calda tende verso l’alto, quella fredda verso il basso – a causa della loro differenza di peso.

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Fronte freddo 

Nel fronte freddo una massa d’aria fredda si muove velocemente verso una massa d’aria più calda e umida. Qui l’aria fredda, più pesante, tende a incunearsi sotto l’aria calda, sospingendola violentemente in alto dove si dilata e si raffredda per espansione adiabatica.

L’umidità, condensandosi, dà inizio alla formazione di nubi a sviluppo verticale come i cumuli e cumulonembi, insieme a fenomeni temporaleschi con un preavviso di 3/6 ore. Questi temporali sono brevi e intensi durata, con vento a raffiche e grossi groppi, forti piogge per centinaia di chilometri sia in testa che in coda al fronte.

Al passaggio del fronte la pressione aumenta, l’umidità cala di colpo e la temperatura con rinforzi del vento, che gira rapidamente fino a 180° in senso orario. Qui abbiamo una tipica situazione di instabilità e una visibilità spesso ottima.

Fronte caldo

Nel fronte caldo una massa d’aria calda si muove lentamente verso una massa d’aria fredda. L’aria calda, più leggera, sale lentamente sopra l’aria fredda. Raggiungendo altitudini con minor pressione, ma ad altezze minori rispetto al fronte freddo, l’umidità condensa.

Le nubi che ne nascono sono stratiformi a sviluppo orizzontale e generano piogge persistenti, che possono durare per vari giorni. Per effetto della pioggia che si scalda per attrito ed evapora si generano alla testa del fronte nebbie e foschie. Il fronte caldo si annuncia molto lentamente, da 12 ore a 2 giorni di preavviso.

Nella zona che precede il fronte caldo la pressione cala rapidamente e poi rimane stabile. Spesso la visibilità è scarsa.

Fronte occluso

II fronte occluso o linea d’occlusione si genera quando un fronte freddo insegue e raggiunge un fronte caldo, oppure quando un fronte caldo va ad occludere un fronte freddo. In ambo i casi si generano perturbazioni con caratteristiche di entrambi i fronti. Il punto più pericoloso del fronte occluso è la zona in cui i due fronti si uniscono a terra e hanno pari forza generando fenomeni intensi per la somma delle azioni delle caratteristiche dei due fronti stessi.

Di norma il fronte stazionario dà luogo a un maltempo lieve.

Qualche definizione

Espansione adiabatica

L’espansione adiabatica prevede che le masse d’aria, salendo in quota, aumentino di volume e causino un abbassamento della temperatura con gradiente termico verticale pari a circa 0,6° per ogni 100 m di altitudine.

Temporale

I temporali sono fenomeni locali che si generano in seguito a movimenti di masse d’aria calde e umide ed estremamente instabili. Si autoalimentano fino a trasformare il cumulo iniziale in cumulonembo, che si sposta in condizioni di pressione livellata alla velocità dell’aria circostante. Alle prime raffiche di vento da temporale, l’aria è calda. Il vento però tende a diventare freddo e a cambiare spesso direzione.

Idrometeore

Nubi e nebbia sono entrambe idrometeore in sospensione in aria. La nebbia si definisce nube quando ha un’altezza dal suolo superiore a 15 metri.

Nebbia

Mentre in aria si generano le nubi, negli strati bassi dell’atmosfera il vapore acqueo condensa in nebbia. Al contatto con il suolo e gli specchi d’acqua questa nebbia si trasforma in rugiada o brina.

Questo accade quando la temperatura dell’aria, satura di vapore acqueo, scende al di sotto del punto di rugiada e la visibilità si riduce al di sotto di 1000 m. Con visibilità superiori ai 1000 m si considera foschia. 

Le nebbie in mare si distinguono in:

  • Nebbia di avvezione: si forma quando una massa d’aria calda e umida si muove lentamente sulla superficie del mare più fredda – si tratta di un fenomeno tipico primaverile, in alto mare, in presenza di venti da sud;
  • Nebbia di evaporazione: si forma quando si verificano evaporazioni di acque più calde in aria più fresca – di norma questo avviene in estate o autunno.

Cosa sono le carte sinottiche

Le carte sinottiche possono rappresentare l’analisi al suolo, con differenze di 4 hPa per ogni isobara, oppure in quota, con differenze di 5 hPa per isobara. Le carte sinottiche riportano il campo barico (insieme di più isobare) e la posizione dei fronti con i relativi simboli internazionali. 

Qui sotto elenchiamo la legenda che generalmente riportano le carte sinottiche. Si tratta degli elementi di cui abbiamo discusso in questo articolo e che riguardano i venti.