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La protezione delle aree marine

Le aree marine protette sono una importante risorsa che viene tutelata non solo con norme chiare per la navigazione, ma anche con sanzioni pecuniarie forti, e in casi gravi con la reclusione fino a 6 mesi, che raddoppia in caso di recidiva.

Ma come funzionano le aree marine protette e quali sono le regole da conoscere per la loro fruizione rispettosa e tranquilla?

Ne parleremo in questa breve guida.

Regolamento delle aree marine protette

Il regolamento per la fruizione delle Aree Marine Protette (AMP) viene gestito da enti e consorzi.

È da loro che si ottengono informazioni dettagliate per la gestione corretta di queste aree. 

Nella cartografia speciale le possiamo vedere evidenziate da tre colori, il rosso, il giallo e l’azzurro, rispettivamente per le tre categorie A, B e C.

Prima di procedere elencando le caratteristiche delle tre categorie, consideriamo che:

  • Una stessa area marina protetta può far parte di tutte e tre le categorie;
  • Si possono ottenere presso l’Autorità Marittima competente per territorio;
  • La segnalazione in mare avviene tramite segnalamento I.A.L.A. di tipo “speciale”.

Categorie di aree marine protette

Le informazioni sulle Aree MArine Protette si possono ottenere consultando l’Autorità Marittima competente per territorio. Le categorie sono 3:

  • A= Riserva integrale 

Qui tutte le attività devono essere autorizzate dall’Ente gestore. Vige di norma il divieto di accesso in navigazione, ma anche per balneazione, ancoraggio e soprattutto pesca e immersioni subacquee. Insomma, è vietata ogni attività che possa arrecare disturbo all’ambiente marino. Sono invece consentite le attività di soccorso, ricerca scientifica e servizio, ma solo dopo aver richiesto una specifica autorizzazione;

  • B = Riserva generale 

Sono di norma consentite la balneazione, le immersioni subacquee, in alcuni casi specifici anche la pesca sportiva, la navigazione a vela e a remi; la navigazione a motore a bassa velocità, ma solo per i mezzi autorizzati.

L’ancoraggio è limitato ai campi boe autorizzati, quindi conviene prima di partire informarsi dall’Ente gestore;

  • C= Riserva parziale 

Oltre alle attività consentite nella zona B, è consentita la navigazione a motore a bassa velocità e l’ancoraggio libero, ma solo in zone individuate dall’Ente gestore. Nelle aree marine protette B e C possono essere istituiti dei campi di ormeggio e campi boa, dove l’ancoraggio è vietato. Spesso sono dotati di videocamera, quindi a maggior ragione non è il caso di trasgredire. 

Attenzione: di frequente una stessa AMP può coprire tutte e tre le categorie. 

Quali sono le aree marine protette?

Sono 34 le aree marine protette da tenere a mente quando si naviga, per non rischiare di danneggiare l’ambiente marino, ma anche per evitare di incorrere in sanzioni.

Le aree marine protette sono:

  • Portofino www.portofinoamp.it
  • Isola Bergeggi www.ampisolabergeggi.it
  • Cinque Terre www.parconazionale5terre.it
  • Parco Nazionale Regionale di Porto Venere www.parconaturaleportovenere.it
  • Parco Nazionale Arcipelago toscano www.islepark.it
  • Secche della Meloria www.ampsecchedellameloria.it/
  • Secche di Tor Paterno www.ampsecchetorpaterno.it
  • Isola di Ventotene e S.Stefano www.riservaventotene.it
  • Regno di Nettuno www.nettunoamp.org
  • Parco Sommerso di Baia www.parcosommersobaia.beniculturali.it/
  • Parco Sommerso di Gaiola www.areamarinaprotettagaiola.it
  • Punta Campanella Riserva Naturale www.puntacampanella.org
  • Santa Maria di Castellabate www.cilentoediano.it/it/santa-maria-castellabate-0
  • Costa degli Infreschi www.cilentoediano.it/it/costa-infreschi
  • Capo Rizzuto www.riservamarinacaporizzuto.it
  • Porto Cesareo www.ampportocesareo.it
  • Torre Guaceto www.riservaditorreguaceto.it
  • Isole Tremiti www.parcogargano.it
  • Torre del Cerrano www.torredelcerrano.it
  • Miramare www.ampmiramare.it
  • Parco Sommerso Santuario mammiferi marini www.parconazionale5terre.it
  • Capo Testa Punta Falcone www.areamarinaprotettacapotestapuntafalcone.it/
  • Isola dell’Asinara www.parcoasinara.org/
  • Penisola del Sinis Isola Mal di Ventre www.areamarinasinis.it
  • Capo Caccia Isola Piana www.algheroparks.it/
  • Tavolara Punta Coda Cavallo www.amptavolara.it
  • Capo Carbonara www.ampcapocarbonara.it
  • Ustica www.ampustica.it
  • Capo Milazzo www.ampcapomilazzo.it
  • Isole Egadi www.ampisoleegadi.it
  • Isole Pelagie www.ampisolepelagie.it/
  • Plemmirio www.plemmirio.eu
  • Isole Ciclopi www.isoleciclopi.it/
  • Capo Gallo Isola delle Femmine www.mite.gov.it/pagina/area-marina-protetta-capo-gallo-isola-delle-femmine.

Per ulteriori informazioni visitare il sito del Ministero della Transizione Ecologica:

www.mite.gov.it/aree-protette/mappa-aree-marine-protette.

Norme anti-inquinamento

Esiste una convenzione internazionale per la prevenzione dell’inquinamento causato dall’abbandono di rifiuti, acque reflue e residui diversi da quelli del carico.

Anche la navigazione deve essere sostenibile, che si tratti di un natante, di un’imbarcazione o di una nave!

È quindi necessario che chi conduce l’unità presti sempre attenzione al rispetto dell’ambiente marino.

In particolare è importante rispettare l’acqua del mare, il fondale, le forme di vita (forme biologiche) e le forme fisiche ivi presenti.

Quindi:

  • È vietato gettare in mare, anche accidentalmente, oli, idrocarburi, plastiche, microplastiche e ogni tipo di sostanza liquida, gassosa o solida inquinante. Il comandante che non consegna ai punti di raccolta i rifiuti prodotti a bordo è punito con sanzione amministrativa pecuniaria;
  • In caso di incidente o avaria e conseguente sversamento di idrocarburi in mare è obbligatorio avvertire urgentemente l’Autorità Marittima del luogo. Ricordiamo che l’inquinamento da idrocarburi è un reato per il quale è previsto l’arresto e l’ammenda; 
  • È consentito lo scarico dei servizi igienici di bordo solo se in navigazione ad almeno 4 miglia dalla costa con velocità minima di 4 nodi; 
  • I liquami devono essere stati opportunamente triturati e disinfettati;
  • È vietato abbandonare in mare i rifiuti molto inquinanti quali batterie, razzi e fuochi a mare di segnalazione che, come tutte le sostanze inquinanti (ad esempio gli oli esausti), devono essere depositati negli appositi impianti portuali di raccolta rifiuti (isole ecologiche fisse galleggianti) presenti nei marina e nei porti.

Ci sono poi alcune buone norme, già parte del galateo della navigazione, come spegnere l’ecoscandaglio durante la navigazione d’altura, soprattutto in avvistamento di cetacei e soprattutto se non serve. In caso di navigazione a moto moderare la velocità e, se possibile, mantenere una distanza di almeno 50 m dagli animali marini.

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