Eventualità da scongiurare ad ogni costo, ma a volte purtroppo succede. Come sempre quando si parla di prevenzione e sicurezza, bisogna essere pronti ad affrontare il caso in cui cada una persona che si trova a bordo. Qui di seguito vedremo cosa bisogna fare in caso di uomo a mare.
Premessa: informarsi su chi sa nuotare
È buona norma cercare di farsi un’idea quanto più possibile chiara della dimestichezza che ha il proprio equipaggio con il mare. Soprattutto, il comandante dovrebbe informarsi su chi non sa nuotare.
Attenzione: non è detto che la presenza di un uomo a mare che sa nuotare sia da sottovalutare. Come ben sappiamo infatti giocano un ruolo importante anche l’adrenalina e il panico, che spesso fanno perdere la calma al naufrago.
In più, anche una persona che sa nuotare può essere travolta da un’onda, oppure da un’altra imbarcazione, oppure dalla stessa imbarcazione dalla quale è caduta.
In sintesi: qualunque sia la competenza natatoria del naufrago, va recuperato il prima possibile.
Vediamo come fare.
Procedura da seguire in caso di uomo a mare
1) Informare
Appena si vede una persona cadere in acqua bisogna avvertire il resto dell’equipaggio e soprattutto il comandante della nave.
2) Non perderlo mai di vista
In secondo luogo bisogna continuare a guardare il naufrago man mano che si allontana, meglio se tenendo un braccio con l’indice puntato nella sua direzione. Questo aiuterà il comandante ad operare un rilevamento polare per trovare l’esatta posizione del naufrago.
3) Spostare l’elica dal naufrago
Com’è intuibile, l’elica va allontanata quanto più possibile dal naufrago, per evitare ferite alla persona ma anche danni all’elica. Per allontanare l’elica dall’uomo a mare è sufficiente manovrare l’imbarcazione in modo da porgere il fianco di essa al naufrago.
4) Lanciare il salvagente
Il salvagente è un’indispensabile dotazione di sicurezza, che serve esattamente per questo genere di occasioni. Se la visibilità è scarsa bisogna assicurarsi di attaccare al salvagente la boetta luminosa.
La corda del salvagente va prima liberata dallo scafo, di modo che non sussista il rischio di trascinarlo lontano dall’uomo a mare. Inoltre, va lanciato a poca distanza dalla persona in acqua.
Di giorno è una buona idea lanciare un fumogeno arancione dove è caduto l’uomo a mare, per evitare di perdere la sua posizione. È sufficiente un’onda alta per coprirlo alla vista e farci perdere le sue tracce.
Lanciare il salvagente non significa aver finito con la procedura di recupero, chiaramente. Bisogna continuare ad accostare in direzione dell’uomo a mare, cercando sempre di evitare la collisione con l’elica e quindi mantenendosi in avvicinamento sottovento.
5) Mettere il motore in folle
Una volta che è stato lanciato il salvagente bisogna mettere il motore in folle per evitare che l’imbarcazione si sposti troppo dal luogo interessato. Quando il naufrago è vicino, si spegne il motore, anche con l’ausilio di uno stacco di sicurezza, si avvicina il naufrago al traverso e lo si issa a bordo.
Cos’è uno stacco di sicurezza
Si tratta di un sistema che consente di spegnere il motore semplicemente tirando un cordino. È un sistema comodo che consente al timoniere in caso di necessità di agganciarsi questo cordino agli indumenti e di tirare quando diventa necessario spegnere il motore, ad esempio per recuperare un uomo a mare.
6) Se serve, buttarsi a mare
Nel caso in cui a bordo ci siano altre persone, e solo se è strettamente necessario, si può buttarsi a mare a propria volta per recuperare il naufrago. In tal caso, è sempre opportuno raggiungerlo alle spalle.