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Le radio trasmissioni

Le radio trasmissioni in navigazione
Le radio trasmissioni in navigazione

Le radio trasmissioni sono un fondamentale ausilio di sicurezza per chi naviga. In questa guida vedremo in dettaglio le frequenze, gli obblighi, la portata e i documenti obbligatori per le radio trasmissioni.

Alla fine della guida avremo anche imparato i vantaggi e gli svantaggi di ognuno, in modo da saper scegliere con competenza e prontezza una volta intrapresa la navigazione.

Obblighi di radio trasmissioni

I due sistemi di trasmissione radio nella navigazione sono VHF e MF.

VHF è l’acronimo di Very High Frequency e va da 30 a 300 MHz: sono le cosiddette “onde ultracorte”, usate prevalentemente per comunicazioni aeronautiche, militari, navali e civili, e in qualche caso anche per delle reti televisive (è il caso di Rai1, che utilizzava queste frequenze fino al 2022).

La banda che interessa chi sta navigando è di 156-162 MHz, modulazione di frequenza, in onde metriche.

Invece le MF (Media Frequenza) vanno dagli 1,6 ai 3,8 MHz in AM, modulazione di ampiezza, con onde elettrometriche e in alta frequenza, con onde decametriche con possibilità di trasmettere in metà d’onda modulata in SSB (Single Side Band) e BLU (Banda Laterale Unica).

Le frequenze dei canali sono:

  • VHF: soccorso a 156.8 MHz (canale 16), mentre per le comunicazioni tra navi si usano i canali 6,8,72,77;
  • MF: 2182 KHz.

L’obbligo di VHF è per tutte le unità che navigano oltre le 6 miglia dalla costa. 

Viceversa, l’obbligo di MF sussiste solo per le navi superiori a 25 T.S.L. o a 24 metri lft. Per usare apparecchi MF è sempre meglio essere oltre le 30 miglia dalla costa, ed è categoricamente vietato usarli in porto.

Portata ottica

VHF

La portata tra navi è di 20-30 miglia, mentre tra navi in mare e radio costiere è di 40 miglia. La potenza massima è di 25 Watt.

Invece per i portatili la portata massima è di 10M mentre la potenza consentita è di 1-6 Watt.

MF

Qui la portata è illimitata. La potenza massima consentita è di 400 Watt.

Quando vengono usate

Entrambe vengono usate a discrezione del comandante, che si occupa di scegliere i momenti opportuni e ha la responsabilità del corretto utilizzo. Quando si naviga sottocosta, ad esempio, bisogna ridurre la potenza di emissione a 1 Watt. Tutte le unità sono obbligate a mettersi in ascolto delle frequenze di soccorso.

Prima di tutto ci si accerta che la frequenza sia libera, dopodiché si ripete 3 volte il nome di chi si sta chiamando, che sia un’altra unità o una radio costiera, dopodiché si ripete 3 volte il nome della propria unità.

In caso di mancata risposta si riprova altre due volte. Se ancora non si riceve risposta, si attendono 15 minuti e poi si ricomincia.

È vietato occupare per più di un minuto le frequenze di soccorso.

Sussistono degli specifici obblighi di silenzio sul canale 16, ovvero:

  • nei primi 3 minuti dopo ogni ora;
  • nei 3 minuti successivi allo scattare della mezz’ora;
  • dopo la risposta alla prima chiamata su canale 16: a seguito della risposta, infatti, bisogna proseguire la comunicazione su un altro canale.

Ricordiamo che tutte le VHF sono dotate di sistema squelch, che dovrebbe eliminare il rumore di fondo durante l’uso.

Il tasto DSC, che si trova su molti apparati VHF, ha bisogno di uno specifico esame per poter essere usato correttamente. In sostanza, invia una richiesta di soccorso corredata da posizione e orario della richiesta alle navi vicine, ai Centri di Coordinamento del Soccorso Marittimo, alle Stazioni Costiere.

Vantaggi e svantaggi 

Il VHF può essere usato per un radiotelefono anche portatile. Ha basso consumo e non occupa troppo spazio, a fronte di un costo ridotto. Non presenta disturbi elettrici, radio o collegati con l’atmosfera perché costituita da un semplice sistema di antenna. Lo svantaggio è che la portata è ottica o comunque dipende dall’altezza dell’antenna.

Invece l’MF è dotato di collegamenti in duplex e ha portata illimitata. Lo svantaggio è che costa, ingombra e richiede un sistema di antenna più complicato.

Documenti obbligatori

Ci sono 3 documenti obbligatori per quanto riguarda le radio frequenze:

  • Licenza di esercizio
  • Certificato RTF
  • Contratto di utilizzo

Vediamo di approfondirli.

Licenza di esercizio

Per le unità immatricolate va rivolta una domanda al Ministero dello Sviluppo Economico tramite lo sportello automatico del diportista (STED). La domanda va presentata con un certificato di conformità e deve poi essere inoltrata all’ufficio di iscrizione dell’unità, che assegnerà alla nave la denominazione internazionale. Tale denominazione è assegnata dal Ministero della Difesa che viene trascritto anche sulla licenza di navigazione e rimane collegato all’unità. È un codice alfanumerico che consente l’utilizzo del VHF a bordo.

Invece per le unità non immatricolate sarà il Ministero dello Sviluppo Economico a rilasciare, insieme alla licenza di esercizio, un Indicativo di Chiamata che consente di utilizzare il VHF per i natanti.

Sia per imbarcazioni immatricolate che non immatricolate  vale la regola che, se l’impianto è dotato di dichiarazione di conformità, omologato, e se quando viene richiesta la licenza viene specificato che il CHF verrà utilizzato solo per le richieste di soccorso, allora non è necessario un collaudo.

Per gli apparecchi VHF non c’è obbligo di ispezione ordinaria.

Il collaudo è però obbligatorio per gli apparati senza certificato di conformità e quando si decide di utilizzare il VHF per il traffico di corrispondenza pubblica, e qui è obbligatorio anche il contratto di utilizzo VHF.

Certificato RTF

Il Certificato di Radiotelefonista per Naviglio Minore (RTF) è obbligatorio per il portatile e per il fisso e viene rilasciato dagli ispettorati territoriali del Ministero delle Comunicazioni, senza bisogno di sottoporsi a un esame. È valido su unità fino a 150 T.L.S., per una potenza massima di 60 Watt. È obbligatorio per almeno un membro dell’equipaggio il possesso del certificato (anche se il membro dell’equipaggio non è il capitano).

Contratto di utilizzo

Usare il CHF per traffico di corrispondenza pubblica implica l’obbligo di stipula di un contratto con la concessionaria con canone annuale fisso, come Telecom o Telemar.

Se si vuole usare il VHF solo per chiamate di soccorso, è possibile evitare di affidare la gestione del VHF. È importante dichiarare questa intenzione per iscritto durante la richiesta delle licenza di esercizio.

Bisogna conservare a bordo, oltre ai documenti, anche una copia del contratto.

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