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La perizia di un imbarcazione in acciaio

Il perito chiamato ad una perizia per un’imbarcazione in lega metallica avrà ovviamente un’approccio differente allo scafo rispetto ad altri materiali.

Gli scafi in acciaio innanzi tutto posso essere di varia fattura esempio scafo tondo o a spigolo, rivestiti di stucco o no e di differente realizzazione, esistono scafi progettati da progettisti esperti e realizzati da cantieri specializzati in costruzioni nautiche e scafi prodotti in maniera artigianale da progetti magari scopiazzati qua e la.

Questo nell’approccio alla perizia fa molta differenza poichè l’esperto nautico in caso di scafo progettato e realizzato da mani esperte avrà del materiale progettuale a cui rifarsi per verificare spessori e conformità costruttive; viceversa nella costruzione empirica diffusasi negli anni 70/80 troviamo molti scafi realizzati con spessori unici e tecniche costruttive che ignoravano alcuni difetti del ferro come ad esempio il ristagno d’acqua nelle sentine o l’accoppiamento tra materiali ferrosi differenti.

Personalmente quando perizio uno scafo in acciaio utilizzo pochi e semplici strumenti tra cui una picchetta o “male e peggio” per far saltare eventuali accumuli di ruggine e verificare il ferro buono sottostante, una spazzola da ferro per le parti piu semplici, uno spessimetro ad ultrasuoni di estrema precisione per riscontrare gli spessori della lamiera e riscontrarli con i piani costruttivi oppure con altre aree dello scafo integre.

E’ fondamentale non lasciare inesplorata alcuna porzione dello scafo internamente perchè è li, nelle intersezioni tra correnti longitudinali e trasversali che può ristagnare l’acqua e creare ruggine che se nel caso della coperta può portare vie d’acqua dall’alto facilmente individuabili, da sotto può portare al peggio….

Altra nota dolente degli scafi in acciaio è spesso la zavorra ovvero il materiale posto nella pinna per controbilanciare la spinta del vento sulle vele; Ci sono scafi in acciaio con zavorra in piombo, in ghisa, in cemento, in sabbia, il tutto poi magari rivestito in resina…insomma si trova di tutto ma, essendo la pinna spesso la parte piu bassa dello scafo ovvero la vera e propria sentina della barca, c’è il rischio che li avvenga l’accumulo di tutte le acque provenienti da dentro bisognerà quindi ispezionare attentamente lo stato del materiale e scongiurare la possibilità che vi siano intercapedini inesplorabili dove l’acqua possa annidarsi.

Sarà inoltre importante per il perito navale saper valutare la modalità di istallazione degli anodi sacrificali ed il loro corretto funzionamento.

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