GPS è l’acronimo di Global positioning System, letteralmente “sistema a copertura globale”. È obbligatorio averlo a bordo nella navigazione oltre 12 miglia, ma può aiutare chiunque si appresti a portare una barca in qualsiasi condizione atmosferica e per qualsiasi lunghezza di viaggio.
Insomma: è quasi sempre consigliabile avere un GPS, anche perché facilita molto l’orientamento e l’individuazione del Punto Nave.
Molti principianti della navigazione sono portati a credere che sia sufficiente il GPS per orientarsi correttamente; in realtà il GPS è un ottimo ausilio ma è indispensabile conoscere gli elementi di carteggio necessari per poter stimare almeno la propria posizione.
Il GPS può rompersi o potrebbe non essere alimentato correttamente.
Ecco perché l’ideale è utilizzare correttamente una carta nautica e una bussola e riportare le coordinate di posizione indicate dal GPS in carta nautica ogni mezz’ora o ogni ora di navigazione, a seconda della velocità tenuta.
Come funziona il GPS
Esistono 24 satelliti suddivisi in gruppi di 4 su 6 ore circumpolari.
Ogni satellite ha al suo interno un orologio atomico con un’ora che viene trasmessa di continuo.
Il GPS consente di conoscere la propria posizione ricevendo tali segnali e misurando il tempo intercorso tra la partenza e l’arrivo del segnale, e di conseguenza misurare la velocità di trasmissione, e calcolando infine la distanza.
Il risultato che il GPS fornisce è il Punto Nave satellitare, ovvero la latitudine e la longitudine del proprio Punto Nave con un margine di errore molto ridotto.
In navigazione abbiamo un waypoint, che indica anche una rotta, ma soprattutto che indica la velocità effettiva e l’ora stimata di arrivo.
I GPS più avanzati sono anche in grado di segnalare eventuali pericoli sulla rotta e dare indicazioni sulla strada da seguire che possono considerarsi alternative ai segnali di navigazione.
Una funzione importantissima dei moderni GPS è il tasto MOB (Man Over Board). In caso di caduta di uomo in mare, questo segnale viene attivato immediatamente e mantiene in memoria la posizione del naufrago; inoltre, indica la distanza e la rotta da percorrere per raggiungere l’uomo in mare.
Un consiglio
Abbiamo visto come il GPS sia importantissimo per conoscere il proprio Punto Nave e di conseguenza stimare la rotta e capire dove ci sono eventuali pericoli segnalati in carta nautica o segnati dal GPS stesso. Ma il GPS è utile anche per stimare la rotta ed evitare di sbagliare.
Tuttavia chi consegue la patente nautica e soprattutto chi vuole specializzarsi nella navigazione deve imparare a padroneggiare gli elementi di carteggio e a riconoscere i punti cospicui attorno a sé e in generale qualsiasi altro elemento, come i segnali navigazione, che indichi come navigare in sicurezza.