Caratteristiche della vetroresina in ambito nautico e strutturale
La vetroresina è un materiale composito costituito da fibre di vetro impregnate con resina poliestere o poliuretanica. In ambito nautico, questo materiale è apprezzato per la capacità di creare imbarcazioni leggere, robuste e con superfici lisce e impermeabili. Le sue caratteristiche principali comprendono:
- Resistenza meccanica: offre buona resistenza a tensione, compressione e flessione, rendendola adatta per scafi, strutture portanti e componenti interni.
- Flessibilità nel design: permette la realizzazione di forme complesse e personalizzate, ottimale per imbarcazioni di vario tipo.
- Impermeabilità: la vetroresina, una volta laminata correttamente, è altamente resistente all’acqua, riducendo il rischio di infiltrazioni e danni dovuti all’umidità.
- Leggerezza: rispetto ad altri materiali metallici, la vetroresina garantisce una pesatura contenuta, migliorando le performance e l’efficienza energetica delle imbarcazioni.
Il decadimento della vetroresina dopo anni di uso
Con il passare del tempo e l’esposizione alle condizioni ambientali marine, la vetroresina può subire processi di deterioramento che compromettono le sue caratteristiche strutturali. Questo decadimento può essere accelerato da:
- Esposizione ai raggi UV: la luce ultravioletta degrada la matrice resinica, rendendo il materiale più fragile.
- Stretti cicli di umidità e secchezza: infiltrazioni d’acqua possono causare gonfiore, formazione di bolle o crepe.
- Sforzi ripetuti e carichi strutturali: diminuzione della resistenza e aumento del rischio di crack o rottura.
- Danni accidentali: collisioni o impatti possono creare danni locali che si estendono nel tempo se non rilevati e riparati.
Il risultato può essere un calo significativo delle capacità strutturali del materiale, aumentando il rischio di criticità in mare.
Differenza tra spessimetria e ecografia
Valutare lo stato di integrità della vetroresina può essere fatto tramite due principali metodologie:
- Spessimetria: consiste nella misurazione dello spessore del lamierino di vetroresina con uno spessimetro. È una tecnica semplice, rapida ed economica, ottima per un primo screening o confronti tra varie parti della superficie. Tuttavia, ha limiti importanti: può dare letture imprecise in presenza di superficie irregolare o di strati sovrapposti, e non permette di valutare la qualità interna del materiale o la presenza di danni non visibili.
- Ecografia ad ultrasuoni: tecnica non distruttiva molto più avanzata, che utilizza onde sonore ad alta frequenza per penetrare nel materiale e rilevare anomalie interne, come adesioni difettose, bolle d’aria o zone di deterioramento. Permette una valutazione dettagliata dello stato effettivo del composito, di eventuali cricche o zone di perdita di resistenza nascosta sotto la superficie.
Conclusione
Per un’analisi accurata dello stato di vetroresina, specialmente su imbarcazioni datate o soggette a condizioni estreme, è consigliabile integrare la semplice spessimetria con test ecografici. In questo modo, si ottiene una diagnosi più completa e affidabile, determinando con precisione se e dove intervenire per garantire la sicurezza e la durata nel tempo delle strutture in vetroresina.