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I tipi di motori marini

Un’unità a motore genera la propria propulsione da tre elementi: il motore, la linea d’asse e l’elica

Ciò che collega le varie parti del motore in una barca si chiama monoblocco

Tipologie di motore

Esistono tre tipologie di motore:

  • Fuoribordo (FB): sia il corpo del motore sia il piede porta-elica sono fuori dallo scafo e rimovibili. La linea d’asse è verticale e il corpo del motore è in continuazione con il gambo del motore. Quest’ultimo, detto anche “piede”, ruota su se stesso con l’elica in modo da fungere anche da timone. Il motore fuoribordo può avere il gambo lungo per carena dislocante oppure a “v”, oppure in caso di carena piatta può essere corto o planante;
  • Entro-fuoribordo (EFB): a differenza del precedente, il motore EFB non è amovibile. Il corpo del motore si trova dentro lo scafo, invece le parti che trasmettono il movimento all’elica sono all’esterno e si raggruppano nel cosiddetto gruppo poppiero. Dove ci sono questo tipo di motori abbiamo la cuffia, una guarnizione che protegge il motore dall’entrata dell’acqua. Qui l’elica funge anche da timone;
  • Entrobordo (EB): nel motore entrobordo gli unici elementi esterni allo scafo sono un piccolo tratto dell’asse dell’elica e l’elica stessa. Il timone in questo tipo di motore non è direzionabile, e deve quindi essere autonomo rispetto all’elica.

La linea d’asse

L’insieme degli elementi meccanici che trasmettono energia creata dal motore fino all’elica è detta linea d’asse.

Nella figura sotto è riportata la linea d’asse con tutte le sue sezioni – che approfondiremo più nello specifico in un’altra sezione.

La linea d’asse ed i diversi elementi che la compongono: elica, cuscinetti, giuti, riduttori, etc.

1) Elica

2) Asse porta elica

3) Astuccio: l’astuccio serve a contenere una guarnizione, detta anche banderna o treccia, che impedisce all’acqua di entrare nel motore. Verso lo scafo l’astuccio contiene il premistoppa o pressa treccia, un dispositivo che va regolato in modo da non stringere troppo ma evitando al contempo di far entrare l’acqua nello scafo;

4) Cuscinetti reggispinta: possono essere a sfere o a pattini oscillanti e trasmettono la spinta dell’elica allo scafo;

5) Giunto: serve a ri-allineare l’albero motore e l’asse dell’elica;

6) Riduttore: il riduttore, detto anche invertitore, serve a invertire il senso di rotazione dell’asse dell’elica e come un cambio permette di variare il rapporto tra i giri del motore e l’elica. È composto da due ingranaggi collegati uno all’asse dell’elica, l’altro al motore;

7) Cuscinetto: il cuscinetto presente in questa sede serve a diminuire le sollecitazioni del motore.

I tipi di trasmissione

1) Trasmissione POD: la trasmissione POD fa ruotare attorno al proprio asse verticale il piede del motore – per questo si dice che è una trasmissione azimutale. Quando uno scafo ha il piede orientabile non esiste la pala del timone e le manovre sono in mano ai piedi rotanti. È un tipo di trasmissione spesso usato in combinazione con la successiva IPS e  tipica di molti motori elettrici;

2) Trasmissione IPS: Questa trasmissione si ritrova in molti scafi a motore e permette di direzionare le eliche in avanti o indietro, con effetti diversi sulla velocità di navigazione.

È un sistema di trasmissione che riduce i consumi, il rumore e migliora il rendimento, la velocità e l’accelerazione.

3) Trasmissione a s-Drive: questa trasmissione è presente solitamente su scafi a vela di dimensioni medio-piccole e sostituisce la linea d’asse tradizionale. Si può riconoscere facilmente dal foro presente sulla carena, che di norma è più grande rispetto a quello per il tradizionale astuccio. Si tratta di un motore tendenzialmente più piccolo e silenzioso. Essendo dietro la deriva riduce la resistenza idrodinamica nella navigazione a vela.

4) Trasmissione a idrogetto: come svela la parola, qui il motore alimenta una pompa che spara un getto d’acqua in un condotto che ne aumenta la pressione e le consente di costituire una spinta propulsiva. Il sistema a idrogetto è spesso utilizzato per le unità più grandi, anche se non esclusivamente. Tuttavia, sulle unità più piccole e a regime di giri minimo riduce la manovrabilità, il che si rivela un elemento negativo quando le condizioni atmosferiche non sono buone. Uno dei suoi lati positivi invece è consentire alla barca di navigare su fondali bassi senza il rischio di rovinare elementi dell’elica.

In un’altra sezione parleremo anche dei motori a due tempi, a quattro tempi e della differenza tra motore a diesel e motore a benzina.

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