Può essere un volante, una barra, un timone a ruota: in ognuno di questi casi, il timone si occupa di direzionare l’imbarcazione tramite l’effetto dell’accostata, la cui efficacia è direttamente proporzionale alla velocità dell’imbarcazione.
Insomma, più l’unità è in velocità, meglio funziona il direzionamento del timone, che è quasi nullo a scafo fermo.
Una nota: il timone è al massimo del suo funzionamento quando la pala osserva un angolo di 30-40° con l’asse longitudinale dello scafo. In alcuni casi il timone è montato sul calcagnolo, un prolungamento della chiglia, e il suo asse poggia sul robusto dritto di poppa.
Può accadere che sulla stessa imbarcazione siano montati due timoni simmetrici e sincronizzati tra loro, che rispondono alla presenza di due motori entrobordo. Invece nei motori fuoribordo ed entrofuoribordo può mancare la pala del timone, e in tal caso è il piede del motore a fungere anche da timone.
I 3 tipi di timone
1) Timone ordinario
Come è ben visibile in figura, il timone ordinario si trova esternamente alla poppa. Questo gli conferisce una grande efficacia nel direzionamento, ma anche una manovrabilità più difficoltosa. Può essere fissato al dritto di poppa tramite le femminelle e gli agugliotti, che sono visibili in figura.
2) Timone compensato
In questo caso, metà del timone è a poppavia e metà a proravia. È più facile da manovrare ma meno efficace del timone ordinario.
3) Timone semicompensato
In questo caso un terzo della pala è a proravia, e i restanti due terzi sono a poppavia. Nelle unità a vela, spesso l’asse del timone passa in un foro sullo specchio di poppa, che si chiama losca (visibile in figura).
Come funziona il timone
Il timone produce degli effetti specifici sull’unità, che vanno conosciuti dal futuro navigante nel dettaglio e che illustriamo qui nella figura sotto:
In sostanza, bisogna ricordare che mentre nel timone a volante il movimento che si effettua col volante è solidale al movimento della prua con la marcia in avanti, e opposto in retromarcia, con la barra bisogna prestare un’attenzione ulteriore.
Infatti, come si vede nella figura sotto, con la marcia in avanti e con la barra a dritta, la prua si muove a sinistra. Con la barra a sinistra, la prua va verso dritta.
Invece in caso di retromarcia la direzione della barra del timone è solidale con la svolta che si imprime all’unità.
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Per capire meglio il movimento del timone a barra bisogna ricordare che la barra muove la pala del timone sottostante in senso opposto, come è ben visibile in figura.
Effetti di timone ed elica sul moto dell’imbarcazione
Mentre l’elica tende a trainare la poppa verso la direzione di rotazione dell’elica, sempre per lo stesso effetto la prua si muove in direzione opposta.
Invece, come abbiamo detto, la barra del timone si orienta in senso opposto alla direzione della prua, se in marcia avanti, e in senso solidale alla prua, se in retromarcia.
Ma c’è un’ulteriore nozione da ricordare per capire bene le interazioni di movimento tra elica e timone: l’effetto evolutivo dell’elica. Quando la barca è ferma e se i giri dell’elica sono elevati, l’elica tende a sospingere la prua in direzione contraria rispetto al proprio moto di rotazione. Quindi, non solo l’imbarcazione accenna un moto in avanti, ma – mettiamo – se l’elica è destrorsa, allora la pura tenderà anche leggermente verso sinistra. L’opposto in retromarcia.
Questo effetto dell’elica va tenuto a mente durante le manovre, perché per ottenere la massima manovrabilità è possibile combinarlo con l’azione del timone.
Ecco quindi gli effetti combinati di timone ed elica, ben spiegati nella figura sotto.
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