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Le carte di Mercatore

Come si traccia una rotta? Come si usa una bussola? Quanto ne sappiamo sui punti cardinali?

Prima di affrontare il capitolo sulle carte di Mercatore è opportuno saper rispondere a tutte queste domande, che richiedono già una certa conoscenza di carteggio.

Come è nata la proiezione di Mercatore

Il presupposto per comprendere la proiezione di Mercatore è che la Terra ha una forma di geoide e quindi per rappresentarla su un foglio piano bisogna ricorrere ad alcune convenzioni geometriche. 

È inevitabile: se una superficie è curva, per rappresentarla su un piano serve modificarne almeno in parte le proporzioni. 

Gerhard Kremer detto all’italiana “Gerardo Mercatore” era un cartografo fiammingo che nel 1569 presentò la propria proiezione cilindrica centrale della superficie della Terra. 

Mercatore inserì la Terra in un ideale cilindro di carta usando un punto di fuga, di solito un fascio luminoso, ciò che una linea che parte idealmente dalla superficie della Terra, esce verso l’esterno e viene proiettata sul cilindro.

Lo vediamo meglio nella figura sotto.

Immagine copyright cmglee, US government, Clindberg, Palosirkka – Globe Atlantic.svg, CC BY-SA 4.0

L’unica linea del reticolo che mantiene le proprie proporzioni esatte è la linea dell’equatore. Invece tutti gli altri paralleli vengono proiettati con una lunghezza uguale alla circonferenza dell’equatore anche se nella realtà sono sempre più piccoli man mano che ci si avvicina ai poli.

Inoltre, come si nota dalla carta, i paralleli non sono più equidistanti, ma in direzione dei poli aumenta la distanza tra un parallelo e l’altro e ciò consente di rispettare l’isogonia tra la realtà e la sua rappresentazione.

Caratteristiche che deve avere una proiezione cartografica

Per chi si orienta in terra e in mre è fondamentale non solo avere un’idea coerente dei chilometri da percorrere e della rotta/direzione da seguire, ma è anche importantissimo farsi un’idea della forma degli oggetti rappresentati.

Nel nostro caso, è importante conoscere la forma delle coste e la dimensione delle isole, ad esempio.

La proiezione di Mercatore presenta tre importanti caratteristiche che ci aiutano su questo versante:

1) Isogonia: la carta mantiene gli angoli della realtà;

2) Isometria: la carta mantiene il rapporto tra un suo elemento lineare e il suo corrispondente nella realtà;

3) Rettifica della lossodromia: tutte le linee curve, rotte e meridiani, sono rettificate – questa è una delle caratteristiche più importanti per cui utilizziamo ancora le carte di Mercatore.

Continuando la nostra osservazione della proiezione di Mercatore, notiamo che i meridiani non convergono ai poli ma vengono proiettati sul foglio come equidistanti e paralleli tra loro, e sono perpendicolari ai paralleli. 

La loro posizione com’è nella realtà può essere vista solo all’intersezione con l’equatore.

Caratteristiche della carta 

Nella proiezione cilindrica centrale le calotte polari non possono essere rappresentate e sono quindi proiettate all’infinito.

Perciò conviene usare la proiezione di Mercatore fino a 70 gradi di latitudine Nord e Sud.

Le rotte tracciate sulle carte di Mercatore tagliano i meridiani con un angolo costante e i meridiani – come abbiamo detto – sono paralleli tra loro. 

Quindi la rotta ha un angolo costante, è comoda da seguire ma non necessariamente rappresenterà il percorso più breve.

Per navigare sul percorso più breve è necessario effettuare un percorso ortodromico (quindi non lossodromico), da progettare sulle carte gnomoniche, in generale utili per le rotte oceaniche.

Su una carta di Mercatore si naviga per:

1) Meridiano: si naviga per cerchio massimo: c’è corrispondenza tra percorso lossodromico e percorso ortodromico e quindi l’angolo di rotte la distanza navigata sono corrispondenti;

2) Equatore: si naviga per cerchio massimo. Anche in questo caso c’è corrispondenza tra percorso lossodromico e ortodromico;

3) Parallelo: si naviga per lossodromia. Si compie un percorso più lungo rispetto a quello per cerchio massimo. 

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