Mi è capitato in passato di periziare imbarcazioni colpite da fulmini.
Devo dire che la cosa non è molto semplice: si corre infatti il rischio di sottovalutare l’entità del danno e le componenti coinvolte, e di non individuare tutto quello che è stato compromesso.
Le imbarcazioni colpite da fulmine che ho periziato erano sempre barche a vela. In tutti i casi che ho analizzato le barche erano in porto, in cantiere alate oppure in rada – ovvero nessuna imbarcazione si trovava in navigazione.
È importante considerare che spesso, se la barca al momento dell’incidente si trovava in cantiere o in porto e l’armatore non era a bordo, ci si accorge solo dopo qualche tempo dell’accaduto. Fintanto che qualcuno non andrà ad accendere l’impianto elettrico sarà molto difficile vedere anomalie dall’esterno.
Tutte le barche che ho periziato colpite da tempesta elettrica presentavano alla vista solamente l’antenna vhf di testa d’albero bruciata e solamente una aveva residui della stessa in coperta, purtroppo i danni correlati ai fulmini saranno di entità maggiore su barche con impiantistica elettrica ed elettronica più sviluppata.
Quando perizio una barca che ha subito questo evento mi faccio supportare sempre dalla collaborazione di un elettricista di mia fiducia e sicuramente non manca mai un interfaccia con un esperto di elettronica di bordo anche perchè spesso mi viene richiesta non solo una valutazione sull’estensione dei danni ma anche e soprattutto una valutazione economica delle riparazioni.
Posso affermare per esperienza che da un evento cosi è necessario controllare ogni singola centralina elettrica o elettronica della barca anche la piu lontana come quella ad esempio dell’elica di prua o del dissalatore.
Consiglio sempre ai miei clienti di assicurare l’imbarcazione con polizza e corpi e nella valutazione commerciale far dettagliare al meglio dal perito navale ogni accessorio elettrico ed elettronico proprio per non creare zone grigie in caso si denunci un sinistro del genere.