Periziando una barca a vela è di fondamentale importanza l’analisi dello stato dei dadi e delle piastre di sostegno del bulbo.
Ovviamente non tutte le barche a vela avranno piastre ispezionabili, perché ad esempio per la loro tecnica costruttiva sono state ricoperte da fibra di vetro e resina.
In questo caso si possono analizzare solamente le anomalie del laminato di rivestimento.
Alcuni indizi potrebbero indurci a pensare che il materiale sotto inglobato si stia deteriorando. Tuttavia, in assenza di segni di deterioramento inequivoci o anomalie come colature affioranti di ruggine non sarà consigliabile rimuovere la vetroresina per un indagine visiva.
Questo perché si andrebbe ad alterare l’isolamento del metallo dall’aria, esponendo lo stesso a rischi di corrosione.
Le piastre e i dadi saranno in acciaio inossidabile di varia gradazione oppure in acciaio zincato a seconda del cantiere costruttore.
In questo l’articolo non analizzerò quale sia il miglior materiale o quanto meno il più adatto; è mia intenzione raccontare il punto di vista del perito navale che si troverà a giudicare lo stato delle cose sulla barca, ed a suggerire al committente l’eventuale intervento.
Se il materiale è acciaio inox avremmo probabilmente meno da valutare, date le sue caratteristiche di inossidabilità. Durante la perizia mi limiterò a controllare che non ci siano deformazioni, cattive sigillature o anomalie del materiale come cricche o venature.
Quello che spesso avviene invece con l’acciaio zincato è che spesso una sentina lasciata umida o bagnata può avere segni di insorgenza di ossidazione che può trasformarsi rapidamente in ruggine.
Se vi è ruggine su dadi o piastre il perito dovrà con coscienza valutarne l’entità e lo spessore residuo, senza creare eccessivo allarmismo ma anche senza prendere alla leggera il rischio di avanzamento della ruggine.
Cosa si può fare per prevenire o arrestare il processo ? Sicuramente tenere pulite ed asciutte le sentine, spazzolare piastre e dadi e verniciarli con antiruggine, e se la zincatura è ormai compromessa magari ricoprire con grasso dadi e perni una volta pulito il tutto.
E se il deterioramento fosse andato oltre? In questo caso si può procedere solo con cantieri specializzati alla sostituzione di dadi e piastre e nella migliore delle ipotesi ovvero senza che i prigionieri si svitino l’operazione non avrà costi elevati.
Quando mi trovo difronte a questa circostanza è mia abitudine accompagnare il cliente fino a fine lavorazione supervisionando i lavori e certificandone il buon esito.