Vai al contenuto
Home » Blog » Progettazione di rotta

Progettazione di rotta

Iniziamo a progettare la rotta vera sulla carta. 

Innanzi tutto, va ricordato che la carta nautica rappresenta il Nord vero, perché tutti i valori ricavati dalle squadrette (di cui parleremo più avanti) e della parallela, sono veri.

Il Nord vero, come abbiamo scritto nel capitolo dedicato ai punti cardinali, è il punto che corrisponde alla posizione del polo Nord, ma che non viene indicato dalla bussola.

Tracciare la rotta vera

Durante la navigazione è necessario imparare a trovare e a tracciare la rotta vera (RV), ovvero l’angolo che intercorre tra la direzione della nave e il Nord vero, ovvero il meridiano passante per la barca (dato che i meridiani puntano sempre verso Nord).

Questo angolo va letto in senso orario da 000° a 359°, con 0° in corrispondenza delle ore 12 di un orologio, ovvero del meridiano passante per il punto in cui ci troviamo. 

Bisogna poi considerare la prora vera (PV), la prua della barca che in assenza di elementi perturbatori come vento o corrente deve essere orientata nella stessa direzione della rotta vera. 

Nell’esame della patente nautica senza alcun limite dalla costa è richiesto l’esercizio di calcolo della rotta vera, con una carta nautica alla mano.

Per farlo servono due strumenti principali: la parallela e le squadrette.

La parallela

Cercare sulla rosa dei venti (detta anche “rapportatore”) il valore in gradi della RV che si vorrebbe seguire. Poi bisogna allineare un lato della parallela al valore di rotta corrispondente e alla croce disegnata al centro della rosa dei venti.

A questo punto è necessario far rullare la parallela fino al punto di partenza.

Infine è opportuno tracciare una linea che corrisponde alla rotta vera, inserendo una freccia che ne indichi la direzione corretta, per maggiore comodità.

[immagine]

Le squadrette

Per tracciare un rotta con le squadrette bisogna allineare su uno stesso meridiano vicino al punto di partenza l’incrocio delle tre linee sotto lo zero centrale della squadretta A e il valore corrispondente alla rotta che si legge su un cateto, misurato in gradi.

L’ipotenusa della squadretta B deve essere appoggiata a un cateto della squadretta A di modo che A scivoli su B, parallelamente a sé stessa, finché l’ipotenusa stessa arriva a toccare il punto di partenza. Dal punto di partenza ora è possibile tracciare la rotta.

Come per le parallele, è opportuno inserire una freccia per non sbagliare la direzione della rotta.

La squadretta B serve solo da appoggio, e non per tracciare linee.

1 commento su “Progettazione di rotta”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *