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Zavorra ad acqua o ad alta densità? Scopriamo le differenze

Un dettaglio che si tende sempre a sottovalutare quando si parla di comprare una barca è il peso della chiglia, e quindi la differenza tra barche con zavorra in ferro o con zavorra ad acqua. Ci sono alcune dritte che vorrei dare, utili per chi sta soppesando modelli e marche diversi, e vorrebbe avere un approccio il più tecnico possibile.

Se vuoi approfondire come una zavorra influenza la gestione della tua barca, e fare di conseguenza un acquisto più oculato, continua la lettura!

Zavorra d’acqua 

Diciamolo: la zavorra ad acqua è più rara. Però esiste e il suo funzionamento va capito, se stai per acquistare una barca che ne è dotata. 

In sostanza, esistono barche che utilizzano l’acqua di mare come zavorra, quasi sempre barche a vela con rimorchio oppure yacht da crociera, a meno che non venga utilizzata in aggiunta alla normale zavorra fissa per l’assetto della barca. 

Dopo il varo, questa zavorra viene semplicemente riempita di acqua di mare, di solito tramite l’apertura di un semplice rubinetto o di una valvola. Sebbene questa possa sembrare un’idea estremamente sensata, la zavorra ad acqua non è affatto efficace come quella di ferro o piombo. 

Il concetto di partenza è: l’acqua non pesa nulla in acqua!

Se riempi un contenitore trasparente di acqua e lo lasci galleggiare in mare, noterai che i livelli d’acqua collimano. L’unico effetto di contrappeso si ha quando la zavorra viene sollevata sopra il livello del mare. Infatti, se prendi questo contenitore (che ovviamente deve essere a chiusura stagna) e lo fai “rotolare”, non opporrà resistenza.  

Ciò dimostra che l’acqua come zavorra non serve a nulla se non è contenuta in un serbatoio, che a sua volta viene sollevato dal livello del mare quando la barca sbanda. Più il serbatoio è basso nell’imbarcazione, meno serve, perché solo la parte del serbatoio sollevata dal livello dell’acqua all’esterno, probabilmente circa un terzo, agirà per raddrizzare la barca. Però attenzione: il serbatoio deve auto-riempirsi!

Quindi, come comportarsi?

In sostanza, il serbatoio deve trovarsi sotto il livello del mare. Ciò significa che a bassi angoli di sbandamento la barca sarà più incline a sbandare e non si irrigidirà finché lo scafo non sarà sufficientemente sbandato e non avrà sollevato il serbatoio dell’acqua sopra il livello del mare per creare un effetto di contrappeso. 

Ricordiamo però che la dimensione del serbatoio necessario per fornire la quantità equivalente di zavorra d’acqua a un 24 piedi medio sarebbe di 500 litri (mezzo metro cubo). Questo, per capire le proporzioni. 

Power sailer

Ci sono ormai sul mercato ormai da tempo dei “power-sailer”, come Hunter/Legend, o MacGregor/Edge. 

Va detto che la zavorra d’acqua da sola non è sufficiente a mantenere una barca a vela rigida, stabile e dritta in mare aperto, e perciò la maggior parte delle imbarcazioni trasporta anche una zavorra permanente ad alta densità, come il ferro, che integra la zavorra d’acqua.

La combinazione tra le due zavorre consente alla barca la stabilità sufficiente anche quando il serbatoio d’acqua si trova immerso in acqua.

La maggior parte di questi serbatoi di zavorra d’acqua sono progettati per chiudersi automaticamente al momento del varo, richiedendo la chiusura consapevole della valvola per impedire l’imbarco di zavorra. 

Ad esempio, MacGregor Yachts consente al serbatoio 550 kg di acqua nel suo power-sailer di 26 piedi (più 130 kg di ferro); invece Odin 820 (27 piedi) è dotato di un serbatoio d’acqua di ben 800 litri, che si aggiungono a 130 kg di zavorra di ferro.

Zavorra ad alta densità

Abbiamo accennato all’uso che si fa delle zavorre di ferro o piombo (zavorre ad alta densità) in combinazione con le zavorre d’acqua.

È previsto anche il loro uso unico, con alcuni svantaggi: innanzi tutto, aumenta il peso della barca, il che aumenta la resistenza aerodinamica della barca, che si trova maggiormente immersa in acqua. 

Inoltre, la barca diventa meno reattiva al timone, oltre che più difficile da trasportare per chi la deve caricare su un rimorchio – a questo proposito ha senso approfondire anche il concetto di chiglia retrattile. 

In alcuni casi, la zavorra viene posizionata sul lato sopravvento, il che fornisce un momento raddrizzante molto maggiore con un angolo di sbandamento inferiore. Purtroppo però l’inclinazione della chiglia ne riduce notevolmente la portanza, per cui si rende spesso necessaria una tavola centrale retrattile o a un daggerboard che si apre quando la chiglia è inclinata. Poi, il daggerboard o la tavola si ritraggono quando la chiglia viene riportata in posizione verticale, riducendo così la resistenza aerodinamica. 

Insomma, tra zavorra ad acqua e zavorra ad alta densità non esiste una soluzione migliore… Esiste solo una soluzione informata!

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